Non è difficile imbattersi oggigiorno, circolando quotidianamente in strada, in parecchie autovetture o autoarticolati con targa estera.
Nel caso finissimo per essere coinvolti in un sinistro con queste vetture, come dovremmo comportarci per ottenere un risarcimento danni?
E se chi avesse provocato l’incidente provenisse da un Paese extra UE e il mezzo fosse coperto da assicurazione obbligatoria estera varrebbe la stessa procedura?
Proprio per tutelare chi coinvolto in un sinistro con targa estera è stato creato a scopo assicurativo l’UCI ovvero il cosiddetto Ufficio Centrale Italiano che non è altro che l’Ufficio Nazionale di Assicurazione per l’Italia per i veicoli a motore in circolazione internazionale: opera come Bureau per l’Italia nell’ambito del sistema della Carta Verde e si occupa dei risarcimenti dei danni a seguito di sinistri stradali avvenuti sul suolo nazionale, quando sono coinvolti veicoli con targa estera.
Ma come comportarsi quindi in caso di incidente con un’auto straniera in Italia?
La prima cosa da fare, a prescindere da tutto, sarebbe sempre di attivare un organo di polizia stradale o comunque una forza dell’ordine per i rilievi del caso.
L’UCI potrebbe infatti, richiedere ai competenti organi di polizia le informazioni acquisite relativamente alle modalità dell’incidente, alla residenza e al domicilio delle parti e alla targa di immatricolazione o altro analogo segno distintivo.
L’intervento di un organo di polizia stradale, nell’immediatezza del fatto, garantisce i protagonisti del sinistro, in quanto l’accertamento effettuato risulta sicuramente più completo e obiettivo nell’indicazione dei dati e di tutte le informazioni necessarie a ottenere il risarcimento.
La relazione sulla dinamica redatta dall’organo di polizia ha di fatto efficacia di atto pubblico, mentre il semplice modulo CAI ha un valore in giudizio notevolmente minore (che comunque compilato in maniera dettagliata può sempre tornare utile).
Come si compila la richiesta all’UCI?
Spetta a noi a questo punto, coinvolti in un sinistro in Italia con auto targata estera, inoltrare richiesta di risarcimento dei danni subiti inviando una esplicita richiesta all’UCI: la richiesta va inoltrata utilizzando un apposito modulo (https://ucimi.it/it_IT/sinistri/incidenti-in-italia-con-veicoli-esteri/) e come indicano le istruzioni va corredato delle seguenti informazioni:
– Data e località dell’incidente;
– Nazionalità e targa del veicolo estero;
– Descrizione del veicolo estero;
– Tipologia (autovettura, autocarro, autoarticolato, moto, ecc.);
– Marca e modello;
– Breve descrizione dell’incidente;
– Copia della constatazione amichevole d’incidente se compilato(modulo CAI);
– Estremi dell’autorità eventualmente intervenuta dopo l’incidente (Polizia Stradale, Carabinieri, Polizia Municipale, ecc.), con l’esatta indicazione del Comando di appartenenza e della località
– Nome della compagnia di assicurazione del veicolo estero (NON OBBLIGATORIO);
– Cognome, nome e indirizzo del proprietario del veicolo estero (NON OBBLIGATORIO);
– Cognome, nome e indirizzo del conducente del veicolo estero (SE DIVERSO DAL PROPRIETARIO E SE IN POSSESSO);
– Copia della Carta Verde esibita dal conducente del veicolo estero;
– Copia dei documenti eventualmente forniti dal conducente estero (NON OBBLIGATORIO).
Il modulo con la richiesta di risarcimento, compilato in tutte le sue parti, va inviato con lettera raccomandata A/R all’indirizzo: UCI – Corso Sempione, 39 – 20145 Milano oppure tramite PEC a: uci@pec.ucimi.it.
Una volta ricevuta richiesta di risarcimento l’UCI incarica la società nominata dalla compagnia di assicurazione estera, indicata nella richiesta danni, per le successive attività: è di fatto questa società, normalmente una Compagnia italiana, a disporre la perizia per la valutazione del danno, a valutare la responsabilità e a formulare l’offerta o a motivare il diniego nei tempi previsti.
Ma se i dati forniti non permettessero di individuare chiaramente la compagnia di assicurazione del veicolo estero, cosa succederebbe?
In questo caso l’UCI svolgerebbe accertamenti per individuarla o per verificare comunque la possibilità del proprio intervento, contattando il Bureau nazionale dell’altro Paese: le norme che regolano i rapporti tra i vari Bureau prevedono un termine di sei settimane per la risposta.
Cosa succede se il veicolo con targa estera no era assicurato?
La situazione si complica se la società italiana incaricata della gestione del sinistro dall’UCI accerta che il veicolo straniero coinvolto nell’incidente non era assicurato, oppure che la garanzia non era operativa.
In quel caso la Compagnia Italiana si limita a restituire gli atti all’Ufficio Centrale Italiano e a quel punto, noi danneggiati, dobbiamo rivolgerci direttamente al Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada per ottenere il giusto indennizzo.
Per questo, sottolineiamo ancora una volta, che affidarsi ad un professionista del risarcimento danni, fin dal principio, è fondamentale e ci assolve da parecchie incombenze, che spesso sottovalutiamo, ma che richiedono tanto tempo e tanta competenza.